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Un giorno qualsiasi

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Che farne d’ un giorno qualsiasi,
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smarrito nei mesi,
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disperso negli anni?
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Quelle ore di gioia e fatiche,
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ricolme di splendidi affanni,
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di colpo gettate alle ortiche.
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Il costo di un tempo sprecato
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riaffiora, guardandosi indietro,
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nel dolce d’ un cono gelato
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che allieta l’umore piu’ tetro.
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Correndo rapito in riviera,
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seduto su un comodo treno
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sognando Liguria com’era,
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il sole in un cielo sereno,
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m’inebria il profumo di erica
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tinto
di rosso corbezzolo,
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nutrito dal bianco dei fiori
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in gara ad aprire l’autunno.
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Visione d’antichi splendori
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affoga nel folto cemento
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e annega nell’acqua profonda
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la macchia svanita nel vento,
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trionfante in un canto corale,
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che ricalca poesie di Montale
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e gli scogli del suo Monterosso
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su cui nascon sogni profondi,
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generati dai miei antenati,
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portatori di ceste d’acciughe
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distribuite fresche in giornata
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nei paesi della vallata.
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E’ ancora la timida luce
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di questo giorno qualsiasi
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a donar versi alla poesia ?
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Sara’ forse ancora la voce
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di quelle anonime femmine
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che portavan cibo prezioso
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ai paesani della vallata
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sfidando climi d’ ogni stagione ?
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Regionale Ge-La Spezia, giugno 2017
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