Pioggia all’ Erba Voglio
 
Arranca
sull’ultima curva,
di una radice d’ulivo,
una chiocciola
felice.
Gocciola ancora
lo scivolo,
tenue miraggio
di un gioco sereno,
dopo l’ultimo scroscio
di pioggia.
 
S’impregna nel prato,
come una spugna,
il piede malfermo e guardingo
di un bimbo
sfuggito agli occhi del nonno
che invano s’ingegna:
- Ora andare bisogna!-
Non convince
il bambino che frigna.
 
Ritrova
in queste strade
cosi' avare di pozze,
il piacere di pucciare,
con passo traballante,
due nuove babbucce
fiammanti.
 
Scende il silenzio,
col buio
sale intenso
il profumo del prato tagliato,
l’ultimo merlo affamato
sradica un verme
tra l’erba bagnata.
 
Genova, L'Erba Voglio, febbraio 2002