Piccola Provenza (*)
 
Risalgo lento l' antico tratturo
e ancora avido assaporo
l' odore selvatico del lentisco.
E già capisco il tempo taciturno
degli antichi pastori di Provenza,
le ore perdute in mezzo al gregge
la stanchezza senza colore,
la sera che spegne il greve sudore
spremuto sul secchio della mungitura,
il sapore del latte che si raggruma
la notte che si ripete come preghiera.
Paesi sperduti nella sughereta
con quelle case cresciute a schiera
le grandi finestre color lillà.
Tornano  ricordi quasi ancestrali
echi di vita non ancora spenti,
l' abbondanza di ghiande e di cinghiali
che sfamano appena a giorni alterni,
lunghe serate che scorrono lente
tra fuggevoli estati e freddi inverni.
E quando il gelo risparmia il raccolto
un nuovo santuario sorge sui monti
in questo mondo dai culti un po' strani
e curiosi modi di pensare al domani.
 
Port Cros, gennaio 2006

(*) Pubblicata nell' antologia del Concorso La coleur d'un poeme 2022