Nostalgia d’un bosco
Mi trascino in questa macchia
che non si lascia più calpestare,
i rovi comandano cespugli
che non sanno più dove parare.
Ritrovo con fatica,
guardandomi intorno,
le tracce d’un’altra vita
svanita nel passato
in un silenzio annoiato.
Le pietre di muretti a secco
portate a braccia senza riposo
sopravvivono a stento
su questo terreno corroso
segnato una volta da sentieri,
tracce indelebili di una vita di ieri
quando le voci dei pastori
si mescolavano al belare
di pecore e capretti neri
felici di sgambettare
sul ciglio dei sentieri
gustando le erbe tenere
preziose per il prebugiùn.
Non vedo futuro
in questa macchia oscura
dove il giorno è senza luce
e la notte nera e truce.
 
Fontona, maggio 2022