Mormorio di querce
 
   Per quanto tempo non saprei dire
feci finta di non sentire
il quieto cinguettio
delle querce sul pendio.
   Mi ritenevo contento
che il bisbigliar delle foglie
fosse opera del vento
che si toglieva le sue voglie.
   Per non parlare delle radici
che si nutrono a vicenda
con reciproci benefici
e non è certo una leggenda.
   Con grande presunzione
vantavamo della nostra specie
le capacità di comunicazione
di cui siamo poveri invece.
   Non ci sono foglie di roverella
che non comunichino con le sorelle
basta un alito di vento
per far circolare un commento
su quei pidocchi indecorosi
che imperversano impietosi.
   E quella sughera in corteccia
sa assorbire ogni traccia
d’ogni gregge che respira
per ogni zampa che si stira.
 
Gilly-sur-Isere, luglio 2022