Agostino Barletta..................................................POESIE
Mesi d' erbavoglioMesi d'Erba Voglio.jpg (114385 byte)
 
        Cresce
la lanterna sullo sfondo, mentre
nel sottile ghiaccio dello stagno,
un pesce,
si specchia nel suo mondo.
        Col primo canto di addio
di un pettirosso livido
si allontana un  febbraio gelido.
        Nuvole e piogge marzoline minacciano,
senza troppo danno,
auguri e risate di bambine in festa
per il primo compleanno.
        La sabbiera in aprile
ricolma di piccini
tra l’ombra del pioppo
e l’aquilegia gentile.
        Festeggia la ruta
il sole di maggio
e nutre i macaoni infanti,
silenziosi e  ingordi,
incuranti
dell’ingorgo di tricicli rumorosi
        Erbavoglio di giugno
la sera,
ubriaca di ligustro in fiore, canta la raganella,
sincera.
        Dietro l’ultimo singhiozzo
di bambino
si chiude il cancello del giardino
e si distende,
come l’ombra del nespolo nell’orto,                                 
nel tramonto di luglio,
il silenzio risorto.
        Fine agosto
consegna uva fragola agli ospiti,
in cesto.
        Settembre, la prima foglia
scivola sui sassi dello stagno,  
silenziosa si tuffa a fare un bagno  
…e non ne ha voglia.  
     Pioggia e vento d’autunno
straziano di ferite dolorose,
quasi sorrisi amari,
gli ultimi melograni
…rari.
     Riposa a dicembre il prato
per rinascere col nuovo anno
in attesa dei passi barcollanti
di nuovi piccoli amanti.
 
Genova, L'Erba Voglio, gennaio 2002