Agostino Barletta..................................................POESIE
Madre  (*)
 
Che altro da dire
di parole non dette,
di frasi strozzate
in fondo alla gola,
di notti angosciate
combattendo da sola ?
Migrante dai monti
per cogliere olive
recavi una dote
di fanciulla un po' schiva,
nelle mani gelate
il silenzio dei forti
nella testa dolente
il dolore dei morti.
Due guerre patite
da padre e marito,
un dolore ancor vivo
non del tutto sopito.
Privilegio pregiato
in un' epoca austera
di crescerti in seno
per godere carezze
di uno sguardo sereno.
Il tuo impegno forzato
di esistenza spezzata
come un tozzo di pane
destinata a sfamare
la casa la stalla
la terra e noi tutti.
Nei rari momenti
rubati al riposo
di soppiatto nel bosco
a scovare quei servi (1),
un ritorno ai tuoi monti
uno svago infantile
da covare nascosto
tra fatica e pudore.
Ti perdemmo per prima
o cosi' ci e' sembrato
che' una presenza tenace
ha colmato trent'anni
di ceneri e braci,
di ricordi vivaci.
Quella tua vita stroncata
nel bel mezzo del giorno
ancora oggi ci tenta
sognarne il ritorno.  
 
Fontona, 16 luglio 2007
 
(1) Servi = porcini
(*) Menzione d'onore al Concorso Arte moderna a Milano 2019.
     Pubblicata in Poeti e Poesia, n. 47, settembre 2019. ED. PAGINE