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Il colore dei sogni
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Smarrita la strada nella notte,
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rincorrevo il canto d'
ogni grillo,
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nella vana fede che quel trillo
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sciogliesse la faccia della luna
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sorridente della mia sfortuna.
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Ho scordato il colore dei sogni
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ma risento le voci in falsetto
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e la lingua
e' rimasta il dialetto,
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tanti accenti e dittonghi ben chiusi,
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senza doppie da buon levantese.
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Tu parlavi con voce fluente
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e cadenze da vera paesana,
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mi avvolgeva il tuo tono suadente
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gorgoglio di sorgente montana.
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Tutt'
intorno splendeva la brina,
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invadeva ogni angolo di prato
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l' acre aroma della santolina,
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odorosa d'
armadio bacato.
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Intanto il sogno riprende vigore,
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tutto si muove e danza nell'aria,
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ma continua a mancare il colore
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del fumo sulla canna
fumaria.
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Ogni gesto
e' lento e pacato
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ma la luna non pare dipinta
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e si crogiola calda sul prato
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nell'
attesa di un'
alba un po' finta
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in cui il grigio s'
incrocia col grigio
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e la vita si nutre di danza
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e la musica
e' il vero prodigio
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che ridona calore alla stanza.
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Apro gli occhi da cieco nascente
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e ritorno a sognare dal vero
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questa vita dai suoni splendenti
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che ho appreso a sorvolare leggero.
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Sara' dura crogiolarsi nel grigio
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ma scoprire il colore dei sogni
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e' di certo un grande prodigio
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che appaga desideri e bisogni.
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Genova, 23 gennaio 2016
(*) Pubblicata
in: AA.VV.,
Antologia del
Concorso "Luna Nera" - Mosaici-Chimere quotidiane,
LUNA
NERA, 2017
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