Giocare e bruciare (*)
 
   Bruciasti per scelta
Jan Palach a Praga,
infiammasti i nostri cuori
avvampando in quell'orrore
e nel mondo  spirava
il sogno d'una terza strada.
   Singh Navtej 
t' hanno acceso in panchina
hanno spento i tuoi sogni
di un' India più vicina,
la miseria dell'anima
ti é passata accanto
stendendo il suo velo
su quelle mani gelate
illuse di scaldarsi
strofinando un cerino.
   Andrea Severi
incendiato per svago
e non é necessario
parlare straniero
se incontri una sera
un perito e un artista
un eroico studente
ed un elettricista,
é più che sufficiente
se sei senzatetto
e sogni le stelle
su un freddo panchetto.
   E giocare a bruciare,
a bruciarsi,
a vedersi bruciare,
questo gioco si estende
e divampa spedito
contagia la rete
risale l'Italia
approda a Torino
dove tanti Jan Palach
ancora bambini
maneggian cerini
e quegli occhi annoiati
confusi dal fumo
scorgon blindati
dove stan cellulari
che sparan sull'etere
questa farsa rischiosa,
questa finta avventura
che si nutre di oblio
del vero dolore,
di quella scelta d' onore
che ancora ci arringa
dal cielo di Praga.
su un freddo panchetto.
Genova, febbraio 2009

(*) Premio speciale, con pubblicazione, al Concorso I colori dell'anima, SANREMO 2020