Le poesie di Agostino Barletta
Arcangelo tartufaro
 
   Di recente bambino,
cinque anni soltanto,
il profumo di nonno
mi stregava la sera
invadendo il mio sonno,
l' odore di tartufo
acquattato in cucina
insidiava la casa
afferrando il mattino.
   Aspettavo vigile
il sorgere del giorno,
al guaito del cane
spalancavo gli occhi
e saltavo dal letto
sempre pronto a seguire
il papà e il cagnetto.
   E' avventura in radura
desiderio ed attesa,
contagiato dal cane
con orecchie pendule
con la coda ben tesa.
Faticoso il sentiero,
stracarico di inciampi,
con il cuore sospeso
sul confine dei campi.
   E quel sogno prosegue
anche ora da grande,
a colmare il cestino
l' odore di tartufo,
desiderio e destino
di tutta la mia vita
e adesso che i miei piedi
si mostrano restii
a morder la salita,
nelle notti di luna,
ripercorro i sentieri
sognando un' altra vita,
stracolma di tartufi
ben paffuti e rigonfi
quasi volti di gufi.
 
Val Borbera, gennaio 2012